Il logo dell’Associazione Culturale Umbria-Grecia “Alarico Silvestri” è costituito dalla riproduzione di una lastrina di bronzo, ornamento di un tripode che risale agli inizi del periodo arcaico (VII sec. a. C.), conservata nel Museo di Delfi, rappresentante Odisseo aggrappato sotto un montone per sfuggire al ciclope Polifemo. La scena che avviene dopo l’accecamento del Ciclope con un palo arroventato, è descritta sul L. IX dell’Odissea, vv 431 – 435:
“Io invece / – c’era infatti un montone più grosso di tutte le bestie. / afferratolo al dorso, giacqui sotto il suo ventre villoso / piegato; giratomi, mi reggevo con le mani / al vello divino, senza posa, con cuore paziente” (trad. Aurelio Privitera).
Questo episodio è uno dei più chiari esempi della abilità tipica di Odisseo di trovare una via di uscita anche nelle situazioni apparentemente disperate, adoperando “ogni inganno ed astuzia” per salvare se stesso e i compagni ed è per questa abilità che Odisseo diventa il prototipo dell’uomo che da solo viene a dominare la sorte con l’uso dell’intelligenza, il simbolo dell’ “homo faber suae fortunae” come verrà inteso sul mondo moderno.